L’avanzata dei fotoalbum

Dopo le foto su pellicola e digitali stampate sulla carta chimica ora è il boom dei fotolibri stampati su carta comune. Ecco chi li stampa e con quali macchine.

Dieci anni che hanno cambiato il mondo della fotografia e delle stampe fotografiche. Dalle macchine analogiche con i loro rullini fatti di triacetato di celluloide (o poliestere) e alogenuro d’argento alle fotocamere digitali il passo è stato veloce. Molto veloce. La pellicola è ormai una nicchia, anche se non è del tutto scomparsa. E le fotografie risiedono su hard disk e schede di memoria. L’avvento del digitale non ha però dissuaso i consumatori dallo stampare i loro scatti per poter toccare con mano e inserire nelle cornici i loro scatti. Alcuni usano stampanti domestiche, che però sono antieconomiche. Altri portano i loro supporti di memoria nella bottega sotto casa o al centro commerciale, che le stampano immediatamente o inviano i file ai fotolaboratori specializzati. I più evoluti ricorrono ai numerosi siti Web che permettono di ricevere le stampe a casa. Le stampe vengono fatte su carta chimica, quando è necessaria la qualità fotografica tradizionale. Ma anche su carta normale, grazie alle nuove macchine digitali che permettono di stampare fotolibri (o il sinonimo fotoalbum)  impaginati direttamente dai consumatori, oppure di ottenere gadget che spaziano dalla maglietta alle tazzine decorati con le loro foto.

In questo speciale ci occupiamo proprio del comparto delle foto stampate su carta comune e su tutti gli altri supporti diversi dalla carta chimica. E ovviamente delle macchine che consentono di farlo. Vediamo, per cominciare, alcuni stampatori che offrono questo servizio in modo da capire con che logica operano. Poi sentiremo il parere di qualche costruttore di hardware. Infine, in queste pagine, troverete i riquadri con le peculiarità di alcune macchine da stampa per fotolibri su carta comune e su supporti di ogni genere.

Il precursore

Uno dei precursori della stampa di fotolibri su carta comune è stato sicuramente Photocity (www.photocity.it) con i suoi prodotti della gamma inCartha. Ad oggi è ancora la principale azienda italiana di stampa digitale online di foto, con due stabilimenti di stampa a Napoli e Parma e una sede dedicata unicamente all’assistenza dei clienti. Ha mezzo milione di utenti registrati e, secondo l’azienda, questo numero cresce di 400 iscritti al giorno. Ogni giorno gestisce dai 700 ai 2200 ordini, a seconda della stagione. È un caso interessante, perché non è uno stampatore tradizionale che dall’offset è passato al digitale, ma un’azienda relativamente giovane che è partita stampando foto e fotolibri su carta chimica, affiancandoli successivamente e per prima in Italia con la stampa su carta comune. Un’azienda che stampa quasi 300.000 fotolibri all’anno, che ha chiuso il 2011 con un fatturato di 8 milioni di euro (con 36 dipendenti) crescendo del 30% rispetto all’anno precedente e che ha una software house interna con nove ingegneri costantemente all’opera su nuovi software e sistemi.  E un ditta fedele in tutto e per tutto a Xerox, visto che ha una Xerox iGen4 XXL con toner matt, due Xerox Color Press 1000 (una standard e una con il quinto colore), tutte con Freeflow Print Server, una Xerox 700, una Xerox Nuvera 144 b/n e una DocuColor 7200. «Riusciamo a crescere in un mercato difficile – ci spiega l’amministratore delegato Bruno Corbino – perché abbiamo sempre fatto innovazione. Nel 2000 siamo stati i primi in Europa, e forse al mondo, a proporre i fotolibri da creare online impiegando carta fotografia. Sei anni fa li abbiamo affiancati con i fotolibri stampati su carta comune ed è stato subito un successo enorme perché, contro tutte le aspettative, abbiamo notato che il consumatore ama anche prodotti di questo genere, visto che hanno costi ridotti e una qualità comunque ottima. Quattro anni fa abbiamo lanciato il primo fotolibro con copertina cartonata completamente personalizzabile. Ed è stata una versa sfida perché non potevamo permetterci di sbagliare una copia unica».

Una sfida vinta anche grazie a Xerox che ha creduto a Corbino anche in tempi pionieristici. «Avevamo contattato anche HP – sottolinea Corbino – ma a quell’epoca si sono limitati da dire che eravamo pazzi a voler stampare copie uniche, che non lo faceva nessuno al mondo. Xerox invece ha capito subito che c’erano opportunità concrete in questa direzione e li abbiamo scelti nonostante le loro macchine non avessero la qualità di quelle di HP, allora. Ora questo divario è stato colmato e la qualità di una iGen4 con il nuovo toner è incredibile. L’incarnato ha una resa eccezionale e con questo ultimo toner, da prove comparative che ho personalmente fatto, non si riesce a vedere la differenza tra una stampa fatta su una HP a sei colori e su una iGen4 a quattro colori. Trovo ottime anche le Xerox Color Press 1000, che hanno una qualità molto gradita a un pubblico che preferisce stampe più lucide e non un po’ opache come quelle amate dal tipografo. Ottima anche la qualità satinata della Xerox 700 che abbiamo installato nello stabilimento di Parma per i libri autore. Le macchine in bianco e nero le usiamo per la stampa dei libri. Noi siamo infatti anche casa editrice. Abbiamo 1350 autori e pubblichiamo tre libri al giorni». Bruno Corbino guarda già al futuro. La nuova sfida? «Fare in modo che i nostri clienti possano stampare la copia unica di un libro di tre o quattrocento pagine a colori con copertina rigida nella più totale libertà di formato. Una delle cose più complesse che  si possano immaginare, tipograficamente parlando. Tra breve ci arriveremo».

Il fotolaboratorio

Se Photocity è una società nata per la stampa online di foto, Photorec (www.photorec.it) è un esempio da manuale di un grande fotolaboratorio nato per la stampa di foto tradizionali (da pellicola) su carta chimica inviate dalla sua rete di negozianti che ha saputo convertirsi al digitale e che oggi fornisce anche fotolibri e stampe su altri supporti e gadget grazie a due macchine da stampa HP Indigo 5500 per i fotolibri e di una Fujifilm Acuity HD 2545W per stampare le foto dei clienti su ogni tipo di supporto. «Abbiamo introdotto il digitale con plotter – spiega Giangiacomo Prunotto, che oggi come allora è il responsabile per la ricerca e lo sviluppo in Photorec – per stampare essenzialmente su tela e sulle magliette, per quadri e gadget, mentre con le macchine da stampa HP Indigo 5500 produciamo i fotolibri. Abbiamo poi scelto la Fujifilm Acuity HD 2545W per ampliare la nostra offerta con una macchina capace di stampare su una vasta quantità di materiale con una resa pari al fotografico. Prima stampavamo foto e le incollavamo sui pannelli: oggi stampiamo direttamente su ogni sorta di materiale e siamo in grado di gestire bene il fuori formato, cosa impossibile con le stampe foto. Per i fotoalbum siamo estremante contenti della qualità di stampa delle HP Indigo che abbiamo e della loro flessibilità e velocità». Un’altra scuola di pensiero, insomma. Ma in effetti oggi sono tantissimi gli stampatori che hanno scelto le Indigo per la stampa dei fotolibri, macchine dalla qualità indiscutibile anche quando si tratta di stampare fotografie.

Da fotografo a stampatore digitale

Un altro caso interessante è quello di Flt Foto (www.fltfoto.it), azienda fondata nel 1952 Luigi Tagliabue, un fotografo con un piccolo laboratorio per lo sviluppo e la stampa della fotografia bianco e nero. «Negli anni 60 – ci spiega Andrea Tagliabue, attualmente alla guida dell’azienda – siamo cresciuti fino a diventare un’industria specializzata nel  trattamento della fotografia a colori. Con l’avvento dell’era della fotografia digitale abbiamo modificato la nostra strategia per adattarci alla nuova realtà che abbiamo capito immediatamente rappresentasse il futuro. Alla stampa di file digitali su carta fotografica tradizionale, abbiamo ben presto affiancato prodotti come fotolibri, fotocalendari e altri prodotti simili, in grado di generare nei consumatori nuovi motivazioni per stampare». A testimoniare come l’azienda si sia mossa tempestivamente è l’anno di apertura del sito per la stampa online di foto (www.sviluppofoto.net): 2001.

Per la stampa Flt Foto ha scelto il sistema Kodak Nexpress Photo, sufficientemente flessibile per poter produrre libri fotografici con copertine rigide e flessibili, calendari, biglietti da visita, stampe in formato 4×6 (10×15 cm) e diversi altri prodotti fotografici, con stampa a rilievo e finitura lucida od opaca. Un acquisto recente che non ha introdotto nessun problema in azienda. «Avendo mantenuto inalterato il flusso di gestione degli ordini rispetto alla lavora di sviluppo e stampa delle pellicole . afferma Tagliabue – abbiamo dovuto solo operare una formazione del personale all’uso delle nuove tecnologie di stampa e finitura tipiche della tipografia. Per quanto riguarda i punti di forza di questa soluzione, sono sicuramente rappresentati dall’ottima qualità di stampa, dall’elevata produttività e dalla ripetitività nel tempo dei risultati». Il confezionamento dei fotoalbum avviene internamente con sistemi sviluppati ad hoc e un flusso adatto a gestire un grande volume di piccoli ordini. Su questi due aspetti Tagliabue preferisce non soffermarsi oltre, essendo un po’ il valore aggiunto della sua attività rispetto ad altri laboratori che si sono attrezzati con sistemi di stampa analoghi.

L’outsider

Fino a ora abbiamo visto aziende che di mestiere fanno principalmente la stampa di foto. Ora diamo un’occhiata a un “outsider”, un’impresa che va forte nella stampa di altri prodotti ma che si è dotata di macchine adatte anche per la stampa di fotoalbum nonostante non ne faccia l’attività principale come Photocity, Photorec o Flt. Stiamo parlando del Centro Stampa Digitalprint, di Rimini (www.digitalprintrimini.com), che ha un parco macchine composto da due HP Indigo 7500 e da una Indigo 5500. Fondata nel 1987 da Sergio Protti e oggi diretta dal figlio Quinto, a partire dal 1999 ha introdotto un nuovo modello di business, rafforzato con decisione negli ultimi quattro anni, basato sulla integrazione e convivenza della stampa digitale con quella offset. Ha 23 dipendenti e un fatturato di 4,5 milioni di euro. «Il nostro core business è la stampa digitale a colori con tecnologia HP Indigo» spiega Quindi Protti. «Ruolo strategico è rivestito da ulteriori due unità produttive: la stampa digitale in bianco e nero e la stampa offset. Le tre unità di business vengono sfruttate in combinazione per produrre principalmente cataloghi, manuali tecnici multilingua, libri, brochure e altri articoli commerciali. Ci preme però sottolineare che non sarebbe corretto considerarci dei player nel mercato specifico del fotoalbum e fotobook. In effetti, operiamo da un paio di anni in sinergia con i nostri clienti del segmento “studi grafici e fotografici”, mettendo a loro disposizione i nostri servizi di prestampa, stampa digitale a colori e confezione per la produzione di album matrimoniali e ricordi di viaggio». Per fotoalbum e fotobook la società di Rimini usa le due Indigo 7500, entrambe configurate con cinque colori più il bianco. Le problematiche che Digital Print ha dovuto affrontare sono legate essenzialmente alla tipologia del lavoro. «Sono tirature micro (1-2 copie), diverse una dall’altra che, se gestite in maniera artigianale, avrebbero un costo superiore al prezzo per cui il cliente è disposto a ordinare il suo fotoalbum» dice Quinto Protti. «Ricevevamo impaginati “grezzi”, vale a dire composti da immagini jpeg corrispondenti a pagine affiancate in foliazione e formati vari. E questo si ripeteva per ogni studio fotografico. Siamo corsi ai ripari costruendo un flusso di lavoro che automatizza i processi dal monitoraggio delle cartelle di download dei file in Ftp alla giusta sequenza delle pagine, fino alla marcatura degli album per singolo fotolaboratorio e montaggio per HP Indigo. In ultimo abbiamo installato un’attrezzatura di finitura per la brossura a colla poliuretanica (PUR)».

Fotolibri secondo Indigo

Se queste sono alcune storie di stampatori, vediamo ora quello che ci raccontano i produttori di macchine per cercare di capire com’è il mercato a quali sono i modelli consigliati per la stampa di fotoalbum e fotolibri. Cominciamo da HP e dalle percezioni di Gabriella Moretti, Marketing Manager Digital Production Press di Hp Italia, sul mercato dei fotoalbum sia con ordini online sia tradizionale. «Il settore fotografico – sottolinea –  è quello che più si avvale di sistemi di ordinazione basati su Web, ma i volumi di fotoalbum stampati in Italia sono inferiori rispetto a quelli di altri Paesi Europei, ed era così anche con lo sviluppo dei rullini fotografici». Passiamo ai prodotti di HP per il settore fotografico, che sono essenzialmente le Indigo 5500 e 7500, per quanto riguarda le macchine a foglio, e le HP Indigo WS6000p e W7000 a bobina (stampante di elevata produzione per grandi volumi) per quanto riguarda i sistemi a bobina. «I principali punti di forza di queste macchine sono sicuramente rappresentati  dalla qualità di tipo fotografico» afferma Gabriella Moretti. »Le nostre macchine utilizzano infatti anche inchiostri fotografici light ciano e light magenta e inchiostro bianco. I primi due inchiostri consentono di avere risultati sorprendenti soprattutto in immagini che ritraggono persone in quanto migliorano i tratti della pelle, mentre con l’inchiostro bianco è possibile stampare su molte carte colorate tra le quali quelle nere. L’abbinamento inchiostro bianco e carte colorate consente di ottenere stampati di pregio soprattutto in applicazioni quali la stampa di copertine di libri fotografici e album matrimoniali. Tra le innumerevoli carte stampabili con le nostre macchine ci sono carte di tipo fotografico che fanno dei libri stampati con macchine Indigo dei veri album fotografici. Le stampe prodotte con le nostre macchine possono essere trattate con verniciature UV,  plastificate  e confezionate immediatamente senza dover attendere che gli inchiostri e la carte si asciughino».

Il sistema di Kodak

«Il settore dei foto libri è in forte crescita anche in Italia» dice  Alfredo Lorenzini, Marketing Manager Commercial & Consumer Italy & Iberia di Kodak. Partiamo però da valori molto più bassi rispetto ad altri mercati. «Nell’ambito della stampa fotografica è sicuramente il segmento più attivo e dinamico e Kodak offre soluzioni a tutto tondo per la produzione di foto libri sia on site, nei punti vendita che offrono prodotti/servizi fotografici, sia per realtà più industriali – tra cui i fotolaboratori e gli stampatori arti grafiche adeguatamente attrezzati – per la raccolta della domanda di foto libri da siti on line o da punti vendita che non dispongono di soluzioni autonome». Kodak ha sostanzialmente due sistemi adatti per questo comparto: Nexpress Photo e la macchina Kodak Prosper 5000XL a bobina. «Il primo – prosegue Lorenzini – è il sistema che Kodak ha messo a punto appositamente per la stampa fotografica. Basato su tecnologia elettrofotografica, offre una produzione mensile di oltre 4.000.000 pagine e consente l’utilizzo di oltre 700 diversi supporti, che vanno da quelli standard offset a quelli sintetici, magnetici, metallizzati, telati, fotografici e per usi speciali. Con i fogli più lunghi, i diversi modelli stampano alla velocità di 91, 109 o 131 pagine al minuto».

Prosper, infine, è in grado di stampare a colori libri fotografici con una qualità elevatissima. «La qualità di Prosper – conclude Lorenzini – è dovuta alla tecnologia Stream Inkjet, che si contrappone alle tecniche inkjet drop-on-demand proposte da altri produttori. Il principio Kodak si basa su un flusso continuo di inchiostro rilasciato da ciascun ugello. Tutto questo avviene alla frequenza di 400 kHz (400.000 volte al secondo) per ugello sull’intera larghezza della testa di stampa, che risulta più affidabile».

L’apporto di Xerox

Passiamo a Xerox, iniziando dal parere di Sergio Andreani, Graphic Communication Director di Xerox Italia, sul mercato dei fotoalbum. «Nonostante la riconosciuta crisi del fotografico tradizionale – afferma – gli scatti digitali sono in crescita esponenziale, determinando un conseguente aumento a doppio digit anche  della stampa del foto album. Grazie al supporto di Xerox, molti imprenditori dell’area commercial print sono ora in grado di diversificare la loro gamma di servizi proprio entrando in questo mondo. La chiave di volta della nostra offerta è la capacità di poter offrire a qualunque tipologia di imprenditore del settore grafico la possibilità di integrare la foto digitale entro le varie aree tematiche (sport, viaggi e turismo, gastronomia… grazie alla nostra offerta completa che consente ai clienti di focalizzarsi sui loro veri obiettivi di business». In casa Xerox le esigenze entry level sono coperte dalla Xerox 700i Digital Color Press. «Questa macchina – sostiene Andreani – consente ad un professionista, con un investimento adeguato, di entrare nel mercato della stampa digitale garantendosi anche finiture di base in linea. Pur essendo un modello entry level, assicura la qualità adatta alla realizzazione di un foto album così come richiesta da questa tipologia di utenti». Le Xerox Color 800/1000 Press, sempre secondo i manager di Xerox, sono invece le macchine più flessibili e produttive per aggredire il mercato del photo-publishing, grazie in particolare all’investimento contenuto e alla versatilità nell’ottenimento del prodotto finito, particolarmente evidente quando si decide di utilizzare l’opzione del quinto colore, l’inchiostro trasparente, per l’evidenziazione selettiva di aree dell’immagine. « Xerox iGen4 EXP – conclude Andreani – si inserisce invece quale abilitatore di nuove opportunità di business grazie a possibilità quali: formato 66,6 x 36,4 cm; scelta, in alternativa, di 2 toner (lucido o opaco); capacità di personalizzazione emotiva ad alta produttività; integrazione con tutti i principali fornitori di finitura professionale in questa tipologia di mercato».

Anche Canon è della partita

Anche Canon sta guardando con attenzione questo mercato. «In accordo con le proiezioni di Future Source – ci spiega Marco Antonio Dusi, Service Marketing Manager di Canon Italia – il mercato del fotoalbum consumer è in continua crescita, con incrementi percentuali a doppia cifra anno su anno. in particolare per il mercato Italiano del 2011 è stata stimata una produzione di circa 1,2 milioni di euro. Le dinamiche italiane sono decisamente differenti rispetto alla media Europea. Quest’ultima esprime un 70% di fotolibri creati in autonomia dal consumatore via web, spediti direttamente via posta tradizionale al domicilio del consumatore. Il rimanente 30% è composto da utenti, magari meno esperti che lo creano e lo ritirano direttamente nel punto vendita. Quest’ultima percentuale in Italia sale oltre al 50%, indice chiaro che il consumatore Italiano preferisce chiedere un aiuto, o non è incline ad inserire i dati della sua carta di credito in rete, scegliendo quindi il pagamento ed il relativo ritiro presso il punto vendita. Analizzando le dinamiche dei paesi appartenenti ai BIG4 emerge ad esempio che il consumatore tedesco è un utente che stampa pochissimo. Di contro gli stampatori di fotoalbum tedeschi sono fortissimi, pensate che a loro regaliamo quasi il 30% dei volumi di stampa del nostro mercato dei fotoalbum. Un altro fattore che emerge è quello relativo ai maggiori retail, che hanno contratti internazionali e per scelta della loro casa madre sono obbligati a stampare all’estero. In conclusione riteniamo che gli stampatori Italiani abbiano ampi margini di miglioramento e grandi opportunità di crescita per catturare nuovi volumi. Questo è uno dei principali obiettivi di Canon che grazie al suo network Photolab, si propone di riprendere parte di questi volumi, offrendo un servizio di qualità al consumatore Italiano».

I sistemi di stampa adatti per fotolibri e fotoalbum di Canon sono essenzialmente imagePRESS C7010VP e imagePRESS C6010VP. «Queste due soluzioni appartengono alla stessa famiglia di prodotto» prosegue Marco Antonio Dusi. «imagePRESS è stata la prima tecnologia disponibile sul mercato ad offrire caratteristiche uniche, come la produttività costante al variare della grammatura, o un processo di fissaggio a ridotta temperatura rispetto ai precedenti modelli permettendo così ottima qualità fotografica ideale per queste applicazioni. Inoltre la particolare composizione del nostro Vivid Toner permette processi di finitura on-line e off-line come la nobilitazione dello stampato lucido e opaco che altri produttori non riescono a certificare. In Italia abbiamo circa 250 installazioni attive di prodotti imagePRESS di produzione, che vengono utilizzate per le più differenti applicazioni comprese quella del fotoalbum».

Le proposte di Konica Minolta

Un buon mercato anche per Massimo Mirarchi, High Volume Color National Business Manager di Konica Minolta Business Solutions Italia: «Sono ormai alcuni anni che la stampa digitale è diventata protagonista nel mondo  fotografico. E lo         sarà sempre di più. La nuova gamma High Crome nasce proprio in quest’ottica e con  l’obbiettivo   di fornire al mercato fotografico un prodotto specifico per questo settore e a costi contenuti. Unito ai flussi di lavoro ad ai software ad-hoc che Konica Minolta oggi è in grado di proporre, ci poniamo come nuovo riferimento qualitativo in questo mercato sempre più in espansione, sia a livello nazionale che europeo».

Tra i prodotti di Konica Minolta adatti per questo mercato, Massimo Mirarchi ne cita in particolare due: il sistema di stampa Konica Minolta bizhub PRESS C8000 e bizhub PRESS C70hc. «Konica Minolta bizhub PRESS C8000 – afferma il manager – è in assoluto il sistema di stampa che, per il suo altissimo livello qualitativo, unito ad una stabilità cromatica assoluta sulle alte tirature, si pone come punto di riferimento per l’azienda grafica che ricerca qualità ai massimi livelli di mercato, una grande flessibilità di supporti ed una capacità di carichi di lavoro decisamente importante. Per quanto concerne Konica Minolta bizhub PRESS C70hc, è l’unico sistema in quadricromia in grado di stampare lo spazio colore Rgb, grazie ai nuovi Toner High Crome. Il mercato fotografico è la dimensione ideale in cui calare un prodotto di questo tipo, in  quanto è proprio con l’immagine fotografica (nativa RGB) che esprime le altissime potenzialità cromatiche date dai suoi toner speciali».

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Moreno Soppelsa è un giornalista e fotografo con competenze nella diffusione di contenuti nei nuovi e vecchi canali, dalla carta stampata ai social media, dai siti Web alle App.

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