Stampe cinesi

Una stampante 3D comprata in Cina è un affare?

Volevamo la stampante 3D più economica in assoluto e l’abbiamo trovata a soli 223 euro sul marketplace cinese Aliexpress. L’abbiamo ordinata per verificare tempi di spedizione, qualità dei componenti e facilità di montaggio. Ed ecco quello che è successo. Il prezzo delle stampanti 3D si sta abbassando sempre di più. Su Amazon ed E-Bay si trovano modelli di fascia bassa, basati sulla tecnologia FDM, già assemblati a partire da poche centinaia di euro. Ma se si volesse spendere il meno possibile, pur scegliendo un modello che sulla carta è di discreta qualità (con display e piatto riscaldato) e tentare l’avventura di comprarla in kit e montarsela da soli? La soluzione migliore è quella di comperarla direttamente alla fonte, da uno dei tanti produttori cinesi che sono entrati in questo mercato basandosi sul progetto RepRap, un’iniziativa aperta finalizzata a sviluppare una stampante 3D che produca da sé la maggior parte dei suoi stessi componenti. Tutti i lavori creati nell’ambito di questo progetto sono pubblicati con licenze open source e quindi basati su software modificabili a piacere da una nutrita comunità di sviluppatori e da hardware standard, come ad esempio le varie tipologie di schede Arduino/Genuino. Al di là del progetto iniziale, sono stati messi sul mercato molti kit che contengono tutti i pezzi necessari per costruirsi una stampante, come quello venduto da Josef Průša che lavora con la comunità RepRap dal 2009 ed è noto in tutto il mondo per la sua stampante Prusa i3 che vende sul suo sito a circa 650 euro (http://shop.prusa3d.com/it). Un prezzo tutto sommato accettabile, visto che i componenti sono di buona qualità. Ma si può fare di meglio, dal momento che sulla base di questo progetto sono stati sviluppati altri kit molto più economici. Come quello che la società cinese TEVO 3D Electronic Technology vende su Aliexpress a 214 euro, comprese le spese di spedizione in Italia, due rotoli di filamento e una Secure Digital da 8 GB in regalo. È un modello interessante, a giudicare dalle foto e dalla descrizione tecnica: struttura in alluminio e acciaio, supporti in robusto plexiglass, ampio display con lettore di secure digital per stampare senza bisogno di collegarla al PC, schede di ultima generazione, velocità e risoluzione di stampa in line con quelli dei modleli più costosi in questa fascia di prezzo. E in più la promessa di farla arrivare a destinazione al massimo in due/tre settimane. Troppo bello per essere vero? Abbiamo voluto comperarla, per controllare con mano i tempi di spedizione, la qualità dei componenti e, soprattutto, se il montaggio della stampante 3D è alla portata di persone con normali competenze hobbistiche. In particolare, l’onere e l’onore del montaggio è stato ripartito equamente tra i due autori di questa storia: Moreno Soppelsa, dotato più che altro di una consolidata esperienza nel montaggio di mobili Ikea, e Brenno Soppelsa (7 anni), fortemente skillato nel lento ma caparbio assemblaggio di progetti complessi Lego Technic.

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L’ordine

Abbiamo scelto la stampante 3D Tevo Tarantula Prusa i3 non soltanto perché era quella che al momento costava meno, ma perché al venditore (www.tevo3dprinters.com) gli acquirenti avevano riconosciuto un’ottima valutazione, con una media di 4,8 (su 5) punti da parte di 80 acquirenti. Su Aliexpress è fondamentale, come su eBay, controllare i feedback degli acquirenti. Le società con più vendite sono contraddistinte da simboli come diamanti e corone. In genere è meglio scegliere queste per comperare. Tevo è una piccola azienda e non ha ancora molti clienti e quindi non ha diamanti e corone, ma anche le startup meritano fiducia, se sorrette da un certo numero di acquirenti che si sono ritenuti soddisfatti. Prima di fare l’ordine abbiamo anche controllato che in rete ci fosse della buona letteratura su questa stampante, in modo da poterla assemblare con facilità anche se le istruzioni, come spesso accade comprando in Cina, fossero soltanto in cinese o lacunose. Da questo punto di vista ci siamo subito tranquillizzati, perché su Youtube ci sono molti tutorial video che spiegano come montarla passo passo e su Facebook c’è un gruppo chiuso, al quale partecipano attivamente anche i manager di Tevo, molto frequentato dagli acquirenti di questa stampante. È ricco di suggerimenti, di modelli stampabili e di file per la Tarantula, compresi i nuovi firmware. Un altro aspetto che ci ha tranquillizzato è il fatto che Tevo aderisce al programma di protezione degli acquirenti di Aliexpress, per cui se la stampante non arriva nei tempi promessi, se non arriva affatto o se non rispetta le promesse di vendita, si può ottenere indietro facilmente la somma pagata con carta di credito ad Aliexpress, che effettua il trasferimento al venditore solo quando è stato confermato che è tutto a posto.

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La spedizione

Il 13 febbraio ordiniamo la stampante. Dopo pochi giorni il venditore contrassegna l’ordine come spedito, assegnandoci il numero di DHL che serve per la tracciabilità. Una piccola bugia, perché il pacco non era stato spedito affatto. Dopo dieci giorni l’ordine risulta ancora in attesa, perché, come ci spiega il servizio clienti di DHL, Tevo ha solo prenotato la spedizione ma non ha ancora chiamato il corriere per il ritiro. Oibò. Scriviamo a Tevo, usando gli strumenti di Aliexpress che permettono di contattare i venditori con un semplice clic su un pulsante, per chiedere come mai il pacco non sia ancora partito. Nell’arco di poche ore Leonardo Chris, che scopriremo poi essere uno dei fondatori della società, si scusa per il ritardo e ci dice che entro tre o quattro giorni partirà. Il 29 febbraio scriviamo ancora facendo notare che era ancora fermo, un po’ preoccupati perché la fine del periodo di tre settimane di protezione degli acquirenti si stava avvicinando. Dopo poche ore Leonardo risponde, scusandosi di nuovo per il ritardo. Dice di aver esteso il tempo di protezione dell’acquisto di nove giorni (una buona cosa, segno di affidabilità) e promette che entro un paio di giorni la stampante sarebbe partita. Il 2 marzo, per dovere di cronaca, ci lamentiamo ancora facendo un po’ di muso duro, dicendo che se non fosse stata inviata entro un paio di giorni avremmo aperto una disputa. Leonardo, che probabilmente non dorme mai, perché risponde tempestivamente a ogni ora del giorno e della notte cinese, ci manda allora una foto del pacco pronto per essere ritirato. E aggiunge: «Please do not open dispute in Aliexpress, otherwise we will all get in trouble». Diamo retta a Leonardo, nel timore di finire entrambi, come dice lui, nei guai e facciamo bene, perché dal sito di DHL vediamo che il 4 marzo è stato preso in consegna, il 6 marzo è in Germania, il 7 marzo sta passando nella notte i controlli doganali a Bergamo e nello stesso giorno, al pomeriggio, il corriere suona alla nostra porta. Una settimana in più rispetto alla promessa. Accettabile. Probabilmente Tevo, essendo ancora una piccola società, non ha una capacità produttiva sempre in grado di far fronte tempestivamente alle ordinazioni. Come praticamente tutte le spedizioni effettuate con corrieri ben strutturati, il nostro pacco non sfugge ai controlli doganali. Come messo in preventivo dobbiamo pagare 60 euro di tasse e oneri direttamente all’addetto alla consegna di DHL. Merci di meno valore e spedite tramite le poste cinesi, al contrario, sfuggono molto spesso ai controlli doganali.

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Il pacco

La stampante 3D ci arriva in un pacco compatto, con tutti i componenti disposti in ordine in vari strati di spugna sagomata. Ogni singolo sacchettino con le viti e i componenti ha una sigla e un numero che aiuta nel montaggio. Un confezionamento perfetto. Così come sono ottime le istruzioni per i primi sette passaggi necessari a montare alcuni dei pezzi della stampante, con disegni e indicazioni in lampante stile Ikea/Lego. I primi sette passaggi, dicevamo. Per finire di montare la stampante sarebbero stati necessari almeno altri trenta passaggi, illustrati nello stesso modo. Ma il manualetto ha solo sei facciate e nella confezione non c’è altro. Online si trova lo stesso foglio di istruzioni. Forse verrà completato in un secondo tempo. Forse. È il concetto di manualistica nel più puro stile cinese ed è proprio il motivo per cui ci siamo accertati prima dell’acquisto che la rete compensasse questa eventuale lacuna. E qui dobbiamo ringraziare Ed Farias, che su Youtube è ArcadEd (https://www.youtube.com/user/ArcadEd), e che in 21 video ci fa vedere come si monta, pezzo per pezzo, la stampante. L’abbiamo montata, errori e ripensamenti di Ed compresi, in circa venti ore. Non mancava nessun pezzo e tutti i componenti, seppur standard, erano di buona qualità. Se avessimo voluto comperarli separatamente, un’altra strada che molti appassionati percorrono, avremmo speso il 50% in più. Se dovessimo montarne un’altra ci metteremmo meno di dieci ore. L’esperienza insegna. Non è stato difficile per noi esperti di brugole Ikea e Lego.

Il software

La nostra Tarantula è open source, per cui gli esperti possono fare ogni modifica nel software di controllo e sono disponibili molti programmi per la sua gestione. Tevo non fornisce alcuna informazione sul firmware e sulla scheda di controllo, ma grazie al gruppo Tevo Tarantula Prusa i3 Owners su Facebook e alla sua preziosa sezione File, scopriamo che il firmware della stampante è Marilin 1.0, che è dotata di una scheda MKS base v1.2 costituita dai moduli RAMPS 1.4 e Arduino 2560 Remix Board. Sono informazioni utili per i più tecnici. A noi è bastato sapere che, con queste schede, era sufficiente scaricare il programma Slic3er, per la stampa, e la suite Printrun, per gestire la stampante. Grazie a quest’ultimo abbiamo potuto verificare che funzionassero correttamente i motori degli assi X, Y e Z e il motore che trascina il filamento. E, soprattutto, occuparsi dell’operazione più complessa e noiosa che è necessario intraprendere quando si acquista una stampante in kit: il livellamento del piatto di stampa. Bisogna agire su quattro rotelline in modo che l’ugello che distribuisce il filamento fuso sia sempre alla stessa distanza dal piatto: lo spessore di un biglietto da visita. L’esperienza insegna che assieme alla stampante è bene acquistare anche qualche ugello di scorta (cinque euro cinque pezzi), perché è quasi matematico che nelle prime esperienze di stampa il filamento si solidificherà all’interno dell’ugello con scarse possibilità di “sturarlo” facilmente. Una volta tarata bene, e stabilite le giuste temperature del piatto riscaldato e della testina di stampa in base ai filamenti impiegati (PLA o ABS), la Tarantula è in grado di stampare con la stessa qualità dei modelli più blasonati e più costosi. Nel complesso un’esperienza utile e interessante, adatta a chi trova piacevole montare le cose. E, alla fine, una bella stampante 3D pagata davvero poco.

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Alibaba e i 400 milioni (di utenti)

Alibaba è un gruppo fondato da Jack Ma, un insegnante di inglese Hangzhou che ha creato dal nulla un “ecosistema” per mettere in contatto venditori e acquirenti di tutto il mondo. Nel 2015 aveva 34.000 dipendenti e 400 milioni di utenti attivi, tra clienti e venditori. E ricavi che soltanto nell’ultimo trimestre dell’anno scorso sono stati di 34.543 milioni di Renminbi, circa 4715 milioni di euro. Cainiao, il braccio logistico del gruppo, sposta 10 miliardi di pacchi all’anno. Il più grosso venditore online del mondo, insomma. E Aliexpress, la società che si occupa della vendita al dettaglio delle merci, praticamente l’Amazon asiatico, non è da meno: 24 milioni di pacchi spediti al giorno nel corso del 2015. Sono sempre più numerosi anche gli europei e gli italiani che ricorrono ad Aliexpress quando si tratta di comperare direttamente dai produttori cinesi. I vantaggi sono i prezzi molto bassi e le forti garanzie fornite da Alibaba agli acquirenti, che trattiene i soldi versati dai clienti con la carta di credito e li trasferisce al venditore solo quando si conferma che il prodotto è stato ricevuto con piena soddisfazione. Il principale svantaggio è dato dai tempi di consegna, che molto spesso quando si sceglie la spedizione gratuita sfiorano il mese. Bisogna anche prevedere, nei casi sempre più frequenti di controlli in dogana, un 30% in più tra tasse e oneri doganali.

Acquirenti protetti su Aliexpress

Ogni ordine fatto su Aliexpress è coperto da un sistema di protezione che consente il rimborso completo se non si riceve l’ordine e un rimborso che può essere totale o parziale se l’articolo ricevuto non corrisponde alla descrizione. Questa protezione ha però una scadenza, che si vede nel sommario dell’ordine al punto 1). Se non si ha ancora ricevuto l’oggetto in prossimità della scadenza della protezione si può chiedere al venditore l’estensione di questo periodo con un clic sulla voce al punto 2). Il venditore di solito accetta l’estensione, ma se non lo fa è opportuno cautelarsi aprendo una disputa immediatamente prima della scadenza della protezione con un clic sul punto 3. Se invece va tutto bene, si riceve l’oggetto e si è soddisfatti, lo si comunica con un clic sul pulsante al punto 4). Solo allora Aliexpress trasferirà realmente i vostri soldi al venditore.

 

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Moreno Soppelsa è un giornalista e fotografo con competenze nella diffusione di contenuti nei nuovi e vecchi canali, dalla carta stampata ai social media, dai siti Web alle App.

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