Alla scoperta di IMQ

Ecco come lavora il più noto ente di certificazione italiano. Siamo andati a vedere come sono organizzati i laboratori del marchio che i consumatori italiani conoscono meglio.

Tecnicamente si chiamano organismi notificati, enti di certificazione o laboratori autorizzati dall’autorità governativa. Solo in Italia nella banca dati di Accredia, l’Ente italiano di accreditamento, ci sono ben 223 organismi indipendenti che offrono al mercato servizi di certificazione, ossia come dice la norma ISO “l’atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto, processo o servizio è conforme a una specifica norma o altro documento normativo”.

Sono aziende con nomi ben conosciuti dal mondo dell’industria, come TÜV, DNV o Nemko, ad esempio. Ma c’è un ente di certificazione che, soprattutto in Italia, è di gran lunga il più conosciuto anche dai consumatori: l’Istituto Italiano del Marchio di Qualità. IMQ, in breve. Il caratteristico logo verde formato da una Q perfettamente rotonda che racchiude una M che ne segue il contorno e una I centrale, è ben percepito dagli acquirenti di prodotti elettrici come garanzia di sicurezza. E le varianti blu, più recenti, rappresentano marchi legati alla qualità e alle prestazioni di prodotto che sono altrettanto apprezzati e tenuti in considerazione dai consumatori.

La ragione di questa popolarità è semplice: sin dalla sua fondazione, nel 1951 sotto forma di associazione indipendente e senza scopo di lucro per iniziativa dei maggiori organi scientifici e tecnici nazionali del settore elettrico su impulso degli industriali, dei costruttori e delle “utilities” del settore elettrico, IMQ ha portato avanti la sua doppia anima di fornire servizi alle imprese e informazioni ai consumatori. Quest’ultime si traducono ancora oggi in brochure, opuscoli, libri e tanto altro materiale informativo diffuso in strutture che vanno dalle scuole ai centri di accoglienza, con lo scopo di fare chiarezza su sicurezza, prestazioni e consumi di ogni tipo di apparato elettrico, dagli elettrodomestici alle lampadine.

L’App per gli elettrodomestici

La maggior parte di queste pubblicazioni sono state fino a oggi diffuse ricorrendo alla carta stampata (anche se sono disponibili le versioni elettroniche in Pdf) perché nella maggior parte dei casi era il sistema migliore per raggiungere il maggior numero di lettori. Da poco la svolta all’insegna delle nuove possibilità messe a disposizione della tecnologia: un’App che si può scaricare gratuitamente da Apple Store (per iPhone e iPad) o da Google Play (per smartphone con sistema operativo Android) sviluppata da IMQ e Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it) per aiutare i consumatori a scegliere in maniera più consapevole gli elettrodomestici fornendo tutte le informazioni utili su oltre venti tipologie di prodotti, dai frigoriferi alle lavasciuga: quali sono i modelli disponibili, come funzionano, le istruzioni per l’uso e, infine, alcuni consigli sulla sicurezza a cominciare dal significato del marchio IMQ e le garanzie offerte dai prodotti così marchiati. Non solo: l’App comprende un simulatore che stima la spesa annua relativa ai consumi energetici di un singolo elettrodomestico. Basta inserire la potenza (molto spesso questo dato è riportato anche sulla scheda del prodotto esposta nel punto di vendita), le ore presunte di utilizzo e il costo unitario dell’elettricità indicato in bolletta e il calcolatore fornirà la stima della spesa annua dei consumi del prodotto scelto.

«Spesso la sicurezza viene data così per scontata che anche le regole base per un corretto utilizzo dei nostri elettrodomestici non vengono rispettate» afferma Piercarlo Pirovano, responsabile marketing di IMQ. «In questa App abbiamo così cercato di ricordarle, riportando i principali consigli maturati in oltre 60 anni di verifica della sicurezza dei prodotti elettrici ed elencando anche le caratteristiche che contraddistinguono e differenziano a prima vista gli apparecchi sicuri ed efficienti».

L’applicazione Elettrodomestici, nella sua forma attuale, è frutto di una coincidenza. IMQ stava già strutturando questa applicazione quando l’Unione Nazionale Consumatori ha contattato l’organismo di certificazione proprio per proporre un’iniziativa di questo genere. «Abbiamo quindi deciso di svilupparla insieme – afferma Pirovano – unendo la nostra esperienza nel sensibilizzare i consumatori sulle problematiche relative alla sicurezza e al risparmio energetico con la vicinanza di UNC al mondo dei consumatori: un canale disinteressato da ogni logica di business in grado di incrementare fortemente la diffusione di questo strumento».

Il laboratorio di Milano

Fin qui abbiamo visto la parte “divulgativa” di IMQ, ma dietro i consigli che è in grado di dare ai consumatori c’è tutto l’apparato di test di questo importante organismo di certificazione. Oltre alla certificazione di prodotto, e cioè l’attestazione che un apparecchio è stato sottoposto a tutte le verifiche necessarie per verificare la conformità ai requisiti di sicurezza e affidabilità previsti dalla legge, i laboratori dell’istituto milanese possono fare prove di sicurezza, di prestazione, di affidabilità e così via. Il laboratorio di compatibilità elettromagnetica, dotato di camera semianecoica, ad esempio, è in grado di effettuare tutte le misure di emissione e le prove di immunità previste dalle norme armonizzate europee in materia EMC, norme che forniscono la presunzione di conformità alla direttiva 2004/108/CE sulla grande maggioranza degli apparati elettrici ed elettronici con assorbimento di corrente fino a 64A. Interessante anche il laboratorio per prove elettriche e cortocircuito, fondamentali per la sicurezza di un apparato, o quello per le misure di efficienza energetica che misura i consumi effettivi degli elettrodomestici e ancora il laboratorio per la misurazione delle prestazioni dei frigoriferi e dei banchi frigor. Ben attrezzato inoltre il laboratorio di IMQ per le prove climatiche e ambientali, in cui viene verificato il grado di protezione degli involucri (IP), svolte prove di invecchiamento accelerato, e le prove in atmosfere corrosive, come la nebbia salina, solo per citarne alcune

La metodologia

Ma come opera l’organismo milanese sul versante delle prove? «Per il rilascio del marchio IMQ – spiega Fulvio Giorgi – direttore della funzione valutazione conformità prodotto di IMQ – applichiamo una procedura che prevede la verifica iniziale dei mezzi di produzione presso il costruttore e le successive prove (sicurezza, compatibilità elettromagnetica…) condotte in base a norme internazionali di riferimento sul prototipo fornito dal costruttore. Se le prove hanno avuto esito positivo viene rilasciato il marchio. Il passo successivo è quello dei controlli periodici per il mantenimento della certificazione. Per quanto riguarda gli elettrodomestici oltre al marchio IMQ rilasciamo in genere anche un certificato di prova chiamato CB Certificate, valido e riconosciuto anche a livello internazionale».

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I test sulle lavabiancheria

Abbiamo visitato alcuni dei laboratori presenti nella sede milanese, in via Quintiliano, di IMQ. A partire da quello in cui si fanno le verifiche dei consumi e della qualità del lavaggio delle lavabiancheria. «Disponiamo di una camera climatizzata – spiega Stefano Ferrari, responsabile del laboratorio apparecchi elettrodomestici – in cui sono presenti quattro postazioni con le quali svolgiamo i test di efficienza energetica e prestazioni. Le misurazioni vengono effettuate mediante l’impiego di due lavabiancheria campione. In particolare verifichiamo le prestazioni in termini di efficacia del lavaggio e della centrifuga, il consumo di energia e di acqua, la durata del programma e l’efficacia del risciacquo. Per i test di lavaggio utilizziamo il cosiddetto “sporco campione”, materiali con determinate caratteristiche tessili, dimensionali e chimiche dalle tolleranze molto ristrette. In particolare viene fatto un carico di prova in cotone nel quale inseriamo strisce di sporco campione, mentre il detersivo è composto con tre separati componenti in percentuali standard».

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Radiazioni ottiche e fotometria 

Un altro laboratorio che abbiamo visitato nella sede di Milano di IMQ è quello di radiazioni ottiche e fotometria, incaricato di completare test che hanno una crescente importanza anche nel settore degli elettrodomestici visto che sono sempre di più gli apparati domestici dotati di sorgenti di radiazioni ottiche, quali apparecchi UV e Led.. In questo laboratorio vengono eseguite caratterizzazioni di sorgenti “primarie” – lampadine, lampade a risparmio energetico – di lampade e di apparecchi di illuminazione, di apparecchi di emergenza. Vengono eseguiti test di invecchiamento e misure varie. «Siamo in grado di misurare – spiega Giuseppe Migale, responsabile di questo laboratorio – la distribuzione e l’intensità del flusso luminoso tramite un goniofotometro a specchio; con la sfera integratrice si misurano invece la quantità di luce e le caratteristiche cromatiche. Nel laboratorio, tra le altre attrezzature, è presente anche un doppio monocromatore per misurare la radiazione ottica di sorgenti di vario genere: led, infrarossi, lampade a scarica e così via».

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 Il Gruppo IMQ

Fondato nel 1951 sotto forma di Associazione indipendente e senza scopo di lucro, per iniziativa dei maggiori organi scientifici e tecnici nazionali del settore elettrico su impulso degli industriali, dei costruttori e delle “utilities” del settore elettrico, IMQ negli anni si è sviluppato estendendo il proprio operato a nuovi prodotti e nuovi settori, ma anche ampliando la propria struttura, mediante acquisizioni e partecipazioni. Come quella dell’acquisto della quota di maggioranza di Primacontrol nel 1998 (certificazioni di prodotto nell’ambito degli apparecchi a gas e combustibili solidi) o della partecipazione nel 2001 dell’’Istituto Giordano (testing di prodotto, certificazione, ricerca, progettazione e formazione dal 1959). Pochi anni dopo è stato costituito IMQ Clima (l’unico laboratorio italiano per prove di prestazione e di acustica su unità per il condizionamento dell’aria) e sono state acquisiti Icila (organismo di certificazione per l’industria dell’arredo e della lavorazione del legno) ed Elcolab, specializzato nella verifica di grandezze elettriche, meccaniche ed ambientali necessarie alla certificazione dei prodotti, alla qualifica di componenti e materiali e alla verifica dell’inquinamento elettromagnetico ambientale. Appartiene al Gruppo IMQ anche CSI, centro di certificazione e analisi comportamentale molto attivo in particolare nell’automotive. È infatti equipaggiato per fare le prove comportamentali dell’auto nel suo complesso e dei singoli componenti che la costituiscono. Sul fronte internazionale IMQ nel 2004 ha costituito la società spagnola IMQ Iberica, nel 2007 ha aperto in Polonia IMQ Krakow, un ufficio di rappresentanza, mentre in Cina ha costituito la società IMQ Certification Shanghai.

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Moreno Soppelsa è un giornalista e fotografo con competenze nella diffusione di contenuti nei nuovi e vecchi canali, dalla carta stampata ai social media, dai siti Web alle App.

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