Zago del cartone

Lo chiamano il re della carta. Le 19 aziende del gruppo di Bruno Zago governano una filiera che va dalla carta riciclata fino alle scatole per la pizza.

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La notizia è che Pro-Gest, la più importante realtà italiana privata del settore cartario in grado di trasformare un milione di tonnellate di carta riciclata all’anno in packaging in cartone, prodotti di confezionamento e anche in mobili, ha appena inaugurato il nuovo stabilimento a Silea (TV) della Cuboxal, la società del gruppo di Bruno Zago specializzata nella produzione di imballi in cartone per alimenti. Un’altra tessera dell’articolato mosaico di imprese che consentono all’imprenditore veneto di poter vantare una filiera unica nel comparto del riciclo, dalla raccolta del macero alla produzione di carta e cartone certificati FSC e PEFC, fino alla realizzazione di eco-arredi di design. Nei riquadri in queste pagine vediamo più in dettaglio alcune di queste tessere, dalla Cartiera di Villa Lagarina che produce sia carta riciclata per cartone sia carta per tissue alla P-One che progetta e costruisce arredi in cartone. Unite dal filo comune della passione di Bruno Zago, che ha iniziato a lavorare a poco più di dieci anni, per il mondo della carta. Anzi, per il mondo della carta riciclata, perché l’amministratore delegato di Pro-Gest è da sempre convinto che «Il cartone riciclato è il futuro, perché non comporta il disboscamento e perché è più sostenibile anche dal punto di vista industriale. Ad esempio, per produrre una tonnellata di fibra di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri di acqua e 7.600 kwh di elettricità, mentre per riciclarla non occorre alcun albero e solo 1.800 litri d’acqua e 2.700 kwh di elettricità».

Ma, alla vigilia dell’inaugurazione dello stabilimento della Cuboxal nella cena di famiglia estesa ad amici e giornalisti, e in effetti già da parecchi mesi, Zago non parla di carta. Parla soprattutto di vino. Perché, nonostante sia ancora saldamente alla guida del suo gruppo (affiancato da tutti i quattro figli, compreso Francesco Zago che con vera passione dirige la cartiera di Villa Lagarina) è diventato viticoltore e con malcelatissimo orgoglio beve a fa bere a tutti i primi vini, buoni, prodotti dalla sua nuova tenuta 2castelli, compreso il Rosso Bruno. Un ritorno alle origini e alla terra amata dai suoi genitori contadini. Il giorno seguente il Bruno Zago che si muove in maglione nella sua cantina e brinda alla tavola apparecchiata con la tovaglia a quadri è un impeccabile ospite in abito scuro al taglio del nastro dello stabilimento, assieme al Governatore del Veneto Luca Zaia e quanto di meglio tra personalità e clienti si possa avere per un’inaugurazione che coincide anche con i 35 anni di attività della Cuboxal.

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Al taglio del nastro erano presenti tra gli altri anche il Sindaco di Silea Silvano Piazza, il presidente di Gifco Piero Attoma, il Prefetto Aldo Adinolfi, il comandante dei carabinieri Gianfranco Lusito, l’assessore provinciale Mirco Lorenzon, il presidente di Unindustria Treviso Alessandro Vardanega. «Il Gruppo Pro-Gest – ha affermato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – è l’orgoglio della nostra regione. Bruno Zago è un imprenditore, self made man, che ha iniziato da zero e ha costruito un impero gestito come una multinazionale. In tempi in cui molte aziende chiudono lui è in perfetta controtendenza festeggiando oggi i 35 anni di un’azienda fiorente che contribuisce insieme alle altre aziende del gruppo a dare lavoro a 1000 persone».

Se il fatturato consolidato del gruppo è in leggera contrazione, come riportato nel riquadro in queste pagine, Cuboxal ha registrato una crescita del + 5 % nel 2012 e nei primi quattro mesi del 2013 un aumento dei volumi a due cifre e un +15% di fatturato. Risultati ottenuti anche grazie ai nuovi spazi dello stabilimento che ha reso possibile l’inserimento nei mercati mondiali trainando l’internazionalizzazione dell’intero Gruppo: il 95% del fatturato Cuboxal è infatti sviluppato all’estero con una presenza ormai di leadership in Europa e con quote in forte crescita anche oltreoceano. Acquisita nel 1991 dalla famiglia Zago, con 25 milioni di pezzi l’anno oggi l’azienda di Silea produce 300 milioni di pezzi l’anno (circa una scatola per ogni abitante dell’Europa), 1.300.000 pezzi al giorno, stampati fino a 6 colori grazie ai tre nuovi impianti ad alta tecnologia. Dopo il trasloco nella nuova sede di Silea è stata rinnovata la certificazione BCR che attesta la conformità ai requisiti del Global Standard Food Packaging & Packaging Materials per i suoi contenitori per alimenti in cartone ondulato e ha ottenuto di recente anche le FSC e PEFC, certificazioni ambientali che garantiscono l’adeguamento dell’azienda agli standard internazionali di custodia forestale.

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Nel nuovo stabilimento è raddoppiato lo spazio dedicato alla logistica, al magazzino e alla produzione rispetto. La struttura si estende su 42 mila metri quadrati, di cui 16 mila coperti. Sono previsti degli ulteriori lavori di ampliamento che porteranno, dopo lo smantellamento già concluso di 6 mila metri quadrati di un preesistente capannone, alla nuova costruzione di 12 mila metri quadrati, che avrà inizio dopo l’estate. «Con l’investimento immobiliare e nei macchinari di diversi milioni di euro – spiega Benedetta Zago, direttore generale Cuboxal – stiamo compiendo un’evoluzione che si completerà nel corso di tutto il 2013/14 con degli obiettivi di crescita ben precisi: stimiamo di raddoppiare la produttività entro 2015-2016».

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Al lavoro. A dieci anni

La storia di Bruno Zago, amministratore delegato di Pro-Gest, è una di quelle da raccontare come esempio di cosa si possa ottenere con l’impegno, la passione e l’abilità. Figlio di contadini, ha iniziato a lavorare che non aveva nemmeno undici anni, dopo le mattinate trascorse a scuola, in un’impresa che si occupa, guarda caso, della lavorazione di carta e cartone. Confezionava confezioni di cartone per le focacce. E doveva farlo proprio bene, perché in quella azienda è stato assunto diventando direttore di fabbrica a 17 anni. Altri tempi, probabilmente. E se oggi sarebbero intervenuti gli assistenti sociali, il sogno di Bruno Zago di allora era semplicemente quello di avere un’azienda tutta sua. Ci volevano parecchi soldi, però. E così, anche se avrebbe voluto fare tutto da solo, trovò un socio di capitali. Zago, da parte sua, conferì all’azienda la sua esperienza nel cartone, che era già corposa anche se aveva appena vent’anni. Correva l’anno 1973 e dopo appena 12 mesi i due soci rientrarno del capitale investito. Lavorarono per tre anni per conto-terzi poi iniziarono ad avere i primi clienti diretti. Contavano una ventina di dipendenti e cominciavano a guadagnare. Dopo 10 anni il socio di Zago, 25 anni più vecchio di lui, decise di lasciargli le redini dell’azienda e con un passaggio graduale nel giro di 5 anni Bruno Zago divenne unico titolare dell’azienda. Negli anni 80 parte la fase di acquisizione e investimenti che è ancora in corso e che ha trasformato una piccola azienda di scatole di cartone in un gruppo con 18 aziende e oltre 1000 dipendenti.

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Tutto in famiglia

La carta per gli Zago è davvero un affare di famiglia. E una passione che si è tramandata dal padre ai quattro figli dell’imprenditore (avuti con la moglie Anna Maria Gasparini), che sono tutti inseriti nel gruppo con ruoli di responsabilità nelle diverse aziende: Benedetta Zago (Cuboxal), Alessandra Zago (Axo Sport Usa), Valentina Zago (Axo Sport Italia) e Francesco Zago (Cartiera di Villa Lagarina). «I miei figli sono stati coinvolti – afferma Bruno Zago – nell’attività di famiglia ed è stata una loro scelta. Ho voluto inserirli in una fase nella quale sono ancora molto presente come amministratore delegato per poterli accompagnare meglio nel passaggio generazionale. In loro vedo il futuro della mia creatura imprenditoriale. Mi piace pensare che se le persone non possono vivere per sempre, le aziende invece abbiano la possibilità di resistere, se ben gestite, per molte generazioni. Ed un’azienda è bene gestita se in essa non si vede uno strumento di mero guadagno ma di crescita a 360°. Una crescita che è sì economica e tecnologica ma anche sociale, con precise responsabilità rispetto al territorio di appartenenza».

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 Se anche i mobili sono di cartone

C’era un tempo in cui per parlare male dei mobili dell’Ikea si diceva che erano “fatti di cartone”. Invece P-One, azienda specializzata in design ecosostenibile e fondata nel 2009 dall’unione di know-how e risorse tra Pro-Gest e Publiremor (società specializzata nella realizzazione di strumenti di comunicazione visiva) punta orgogliosamente proprio sul fatto che tutto quello che progetta e vende è fatto rigorosamente in cartone riciclato proveniente dalle cartiere del gruppo di Bruno Zago: mobili, accessori, materiali di allestimento, packaging ed espositori. Grazie all’adozione di tecnologie evolute per la lavorazione e la stampa del cartone, è quindi in grado di creare prodotti al 100% riciclati, 100% made in Italy e 100% Riciclabili. P-ONE, guidata da Tiziano Remor, si avvale della collaborazione di autorevoli designer per le sue collezioni di eco-arredi, come Pamio Design, Fabbian e Shetsu&Shinobu Ito.

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La cartiera di Villa Lagarina

Il fiore all’occhiello della filiera della carta di Pro-Gest è sicuramente la cartiera di Villa Lagarina, in Trentino. Nello stabilimento vengono prodotte carte vergini tissue e riciclate per ondulatore certificate secondo gli standard internazionali di custodia forestale FSC e PEFC. Si tratta di due importanti certificazioni che si aggiungono alle altre già acquisite della cartiera (Qualità – ISO 9001, Sicurezza – Ohsas 18001 e Ambiente – ISO 14001) e che sottolineano l’attenzione che la società di Zago pone sia alla qualità dei prodotti sia al rispetto degli standard internazionali per la salvaguardia dell’ambiente. Dopo averla rilevata nel 2005, il gruppo ha investito oltre 100 milioni di euro nell’acquisto di una macchina continua “ecologica”, in grado di andare a una velocità di 1500 metri al minuto impiegando il 30% in mendo di acqua rispetto alle cartiere tradizionali. Tra gli altri interventi realizzati all’interno della cartiera c’è anche il potenziamento dei recuperi energetici del calore, cosa che dal 2011 consente alla struttura la piena autosufficienza energetica e che a breve consentirà la realizzazione di un progetto di teleriscaldamento esteso ai Comuni di Villa Lagarina, Nogaredo e Pomarolo.

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Moreno Soppelsa è un giornalista e fotografo con competenze nella diffusione di contenuti nei nuovi e vecchi canali, dalla carta stampata ai social media, dai siti Web alle App.

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