Un secolo di innovazione continua

Giuseppe Cristini produce feltri e tele per le cartiere – Come lavora un’azienda che esporta in tutto il mondo i suoi prodotti per le macchine che producono carta.

«Le aziende non sono altro che la somma delle qualità e delle azioni delle persone che le compongono». È una bella frase che la famiglia Cristini, saldamente alla guida dell’azienda familiare Giuseppe Cristini Spa che quest’anno festeggia nientemeno che i cento anni di attività e che distribuisce i suoi prodotti a oltre mille cartiere sparse per cinquanta paesi in tutto il mondo, ama citare spesso. Anche perché la qualità delle persone e delle loro azioni, nel corso di un secolo che ha visto cambiare praticamente tutto nella produzione della carta e degli assetti internazionali del settore, è testimoniata da eccellenti risultati in ogni “era aziendale”. «Le origini più lontane dell’azienda – spiega Maurizio Fusar Imperatore, presidente di S.A. Giuseppe Cristini di Fiorano al Serio (BG) – risalgono alla seconda metà del 1800, ma è dal 1914 che inizia la vera storia della nostra impresa familiare, quando Giuseppe Cristini acquistò la preesistente struttura che si occupava già di prodotti in lana per cartiere». Nel 1914 alla guida della società c’erano i tre fratelli Giuseppe, Luigi e Romualdo Cristini. Maurizio Fusar Imperatore, genero di quest’ultimo, è entrato in azienda nel 1961 assumendo il ruolo di amministratore delegato, che ha mantenuto per una quarantina di anni, insieme ad Andrea Cristini, amministratore delegato e poi presidente della società fino al 2012. «Erano gli anni in cui – ricorda Fusar Imperatore – si è passati dall’impiego della lana a quello delle fibre sintetiche per i feltri, aumentando di molto la durata dei prodotti». Maurizio Fusar ha citato una tappa fondamentale, quella del passaggio dalla lana ai sintetici, che è soltanto una delle testimonianze di quanto la Cristini sia sempre riuscita a stare al passo con i tempi dal punto di vista della tecnologia. Dall’innovazione continua che è sempre stata cara alla famiglia Cristini sino all’odierna presenza internazionale di oggi, che la vede fornire con i suoi prodotti, in primis tele e feltri, qualsiasi applicazione per la produzione di ogni tipo di carta: dalla formazione alla seccheria. «I prodotti che sviluppiamo e costruiamo – spiega Giovanni Cristini, vicepresidente per le tecnologie, lo sviluppo e i sistemi di diagnostica della Cristini – permettono di fornire le macchine da carta e di farle andare con efficienza sempre più velocemente. Abbiamo ormai sfiorato i 1900 metri al minuto per la carta imballo e ben oltre i 2000 metri per il tissue e sono proprio le nostre tele e feltri che consentono di migliorare l’efficienza delle macchine e la qualità del prodotto finito. La nostra ricerca è orientata allo sviluppo di prodotti in grado di ottimizzare le macchine continue e di migliorare l’efficienza energetica, ma nello stesso tempo in grado di avere una durata sempre maggiore. Siamo passati da prodotti che resistevano meno di una settimana al tempo delle fibre naturali a quelli odierni che vanno cambiati non prima di svariati mesi con durate di oltre quattro milioni di cicli».

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Una produzione “sartoriale”

La produzione attuale della Cristini non è assolutamente standard, dal momento che ogni macchina continua e ogni carta ha le sue esigenze peculiari. L’azienda bergamasca si è così strutturata con un forte reparto interno di progettazione e sviluppo in grado di proporre, partendo dalla base di 200 versioni differenti di prodotto che le moderne linee di produzione interna sono in grado di sfornare, pezzi progettati e ottimizzati specificatamente per la posizioni in cui dovranno andare ad operare. Un sorta di attività sartoriale, insomma, nella quale sono le imponenti macchine continue a dover essere “vestite” in tutte le loro sezioni, da quella di formazione su cui l’impasto inizia a perdere acqua, passando per la sezione presse fino alla seccheria. La linea di prodotti della Giuseppe Cristini, oltre alle tele di formazione e seccheria, comprende anche feltri umidi e tele per cellulosa, trasportatori per cartone ondulato e usi industriali, tele per filtrazione e disidratazione fanghi. Nello stabilimento canadese del Gruppo vengono infine prodotte corde in grado di vestire qualsiasi macchina da carta, nei tipi intrecciato con o senza anima. Nonostante siano “semplici” corde, in questi prodotti confluisce tutto il know-how dell’azienda e si vede dagli intrecci ottimizzati per garantire elevate doti di autopulizia, dal termofissaggio in tensione a corda finita per assicurare stabilità e basso allungamento e dagli speciali trattamenti chimici per conferire elevata resistenza all’abrasione ed elettrolisi. Il gruppo Cristini è tra l’altro il maggior produttore industriale al mondo (anche se questo aspetto non riguarda il settore della carta) di feltri per fibrocemento con una cinquantina di tipologie differenti disponibili.

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Il brevetto per la giunzione dei filtri umidi

Un esempio della capacità innovativa della Giuseppe Cristini S.p.A. è rappresentato dall’introduzione nel 1956 del il primo brevetto al mondo per la giunzione di filtri umidi. «I feltri umidi – spiega Vittorio Montiglio, membro del consiglio di amministratore dell’azienda bergamasca e membro anch’esso della famiglia in quanto nipote di Luigi Cristini – sono prodotti ad anello e servono per la disidratazione del foglio nella sezione presse. Per montare la tipologia tradizionale di feltri tubolari è necessario rimuovere parte della struttura macchina e i cilindri sui quali sono installati, una procedura lunga che presenta rischi. Precursori assoluti, abbiamo brevettato un sistema di giunzione per feltri umidi che consente di installarli sulla macchina senza bisogno di smontare la macchina, semplicemente aprendo e chiudendo un’apposita cerniera». «Il montaggio di un feltro tradizionale – aggiunge Riccardo Michelotti, amministratore delegato di Cristini S.p.A. (manager puro, unico membro del board non appartenente alla famiglia di imprenditori bergamaschi) – è un’operazione che richiede un fermo macchina di svariate ore, tante per macchine che costano centinaia di migliaia di euro di fermata al minuto, mentre con i nostri feltri con giunzione il fermo macchina è nell’ordine di un’ora. Siamo il punto di riferimento per molte cartiere importanti, come ad esempio in Germania aProPapier Eisenhuttenstadt, la macchina più larga e veloce al mondo per la produzione di carta imballo». Un sistema decisamente vincente, tanto che oggi, scaduto il brevetto, l’idea di Cristini è diventata uno standard mondiale.

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L’organizzazione della produzione

Vediamo ora com’è organizzata la produzione della S.A. Giuseppe Cristini (le foto in queste pagine sono state scattate nell’unità produttiva di Fiorano al Serio, ma i prodotti vengono realizzati nei quattro stabilimenti dell’azienda, due in Italia e gli altri in Canada e Spagna), che è sostanzialmente suddivisa in tessitura, preparazione del batt, agatura e finissaggio. Nel primo reparto si può notare quanto l’azienda bergamasca sia all’avanguardia oggi e quanto lo sia stata anche in passato. È stata infatti tra le prime aziende del settore al mondo a installare sui telai robot appositamente progettati per migliorare la regolarità dei tessuti in modo da renderli sempre al passo con il progredire della velocità e la qualità della carta. I telai, oltre ad essere automatizzati, sono collegati con il gestionale aziendale in modo da consentire un costante monitoraggio della produzione e delle efficienze. La Cristini è stata tra l’altro la prima azienda al mondo a introdurre l’impiego di telai a proiettile ad elevata velocità, capaci di azzerare l’attrito della navetta tradizionale sui fili. Il risultato? Incremento notevolmente della stabilità e della resistenza meccanica dei prodotti. Un altro reparto in cui l’innovazione è sempre stata un filo all’occhiello è quello della preparazione del batt. Vi operano linee di cardatura che anche in questo caso sono completamente automatizzate e monitorate in continuo, in modo da contenere le variazioni di peso e densità entro limiti da record: prossimi a un punto percentuale. Insieme all’impiego di fibre vergini senza ritorni di lavorazioni, questo fattore permette all’azienda bergamasca di fornire i suoi prodotti anche alle cartiere che impiegano le più veloci macchine al mondo e che operano su produzioni particolarmente critiche. Una volta preparato e pre-agato il batt, il ciclo di produzione prevede l’agatura vera e propria. In questo reparto sono all’opera sia macchine tradizionali sia dispositivi di ultima generazione, come ad esempio un impianto ad aghi in grado di produrre feltri fino a 11,5 metri di larghezza. Tramite un software specifico è possibile riprodurre i dati preimpostati dei manufatti di riferimento e la macchina è collegata direttamente al sistema di controllo di qualità. Innovazione, in questo reparto, vuol dire anche impiegare venti tipi differenti di aghi sviluppati appositamente per Cristini in base a proprie specifiche E questo soltanto per la produzione di feltri umidi. Il ciclo produttivo si chiude nel reparto di finissaggio, dotato di impianti per stabilizzare termicamente i tessuti tramite aria calda, raggi infrarossi e cilindri ad olio dietermico. Ogni impianto è autosufficiente per quanto riguarda il trattamento chimico e il precompattamento, operato mediante cilindri a deformazione programmata. Anche questi impianti dialogano costantemente con il sistema per i controllo della qualità in modo che temperature e tensioni di termofissaggio siano sempre coerenti con i parametri impostati. Un occhio di riguardo, infine, va a un quinto reparto: quello delle giunzioni. La Cristini ha introdotto le prime giunzioni asola tessile oltre mezzo secolo fa, affinando nel tempo la tecnica ed estendendola a tutte le tipologie di prodotto. L’esperienza e l’abilità manuale degli operatori, insostituibili per alcuni prodotti, sono state affiancate da procedimenti automatizzati in questo reparto.

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Moreno Soppelsa è un giornalista e fotografo con competenze nella diffusione di contenuti nei nuovi e vecchi canali, dalla carta stampata ai social media, dai siti Web alle App.

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