La cartiera dell’innovazione
| |Scegliete una cartiera sull’orlo del fallimento. Compratela e investite 80 milioni di euro in una macchina per produrre carta per imballaggi. Ed ecco uno stabilimento innovativo.
Bruno Zago, presidente del Gruppo Pro-Gest a cui fa capo la Cartiera di Villa Lagarina, il cartone e la carta ce l’ha nel sangue. “E’ da quando sono bambino che vivo nell’ambiente del cartone ondulato e qualcosa avrò imparato” dice sorridendo spiegando le ragioni per cui è riuscito a creare un gruppo a ciclo completo formato da dodici aziende che operano nella produzione della carta, di packaging e ondulatori con 500 dipendenti e un fatturato consolidato che supera i 200 milioni di euro. Gli altri numeri del gruppo? 700 mila tonnellate di carta prodotte, 200 milioni di metri quadrati di cartone ondulato e mezzo miliardo di piccoli e grandi contenitori per qualsiasi tipo di prodotto all’anno. Il fatturato della Cartiera di Villa Lagarina è invece di 75 milioni di euro.
Il coraggio di investire
La Cartiera di Villa Lagarina, in provincia di Trento, è un esempio emblematico del coraggio di investire in questo settore che non brilla certo per innovazione. Non era una cartiera che andava benissimo, quando il gruppo di Zago l’ha rilevata nel 2005 assieme alla Cartiera di Voghera. Ma era posta in una posizione strategica, alle porte del centro Europa e quindi buona per le esportazioni. Un investimento di 120 milioni di euro l’ha trasformata in una cartiera che ricicla 400 mila tonnellate di carta all’anno e che ha la macchina da carta più veloce e grande d’Italia. E’ ancora in fase di messa a punto, anche se è in funzione da più di un anno, ma si sa che il “rodaggio” di una macchina continua non è ne rapido ne indolore. A regime produrrà 2160 chilometri di carta nell’arco delle 24 ore. Partita con una velocità di 900 metri al minuto, ora va a 1.300 metri al minuto e entro la fine dell’anno riuscirà ad arrivare a 1.500 metri al minuto, a pieno regime. “Stiamo operando delle normalissime messe a punto: per macchine di questo genere di solito si parla di tre o quattro anni di start-up, mentre noi in due anni contiamo di concludere l’avviamento” dice Zago. Ma non si tratta soltanto di pura e semplice velocità: la macchina per carta per imballaggi di Villa Lagarina ha lo specchio più largo che esista attualmente in Italia, con una luce di 5,25 metri contro i 2,5 delle macchine tradizionali che fanno questo tipo di carta.
Meno grammi, più resistenza
Altro fattore fondamentale che contraddistingue la macchina continua di Villa Lagarina è che riesce a produrre carte con la grammatura minima più bassa tra le carte per imballaggio realizzate nel nostro Paese: ottanta grammi per metro quadrato contro una media di 120 grammi. Senza togliere nulla alla resistenza della carta, che risulta essere almeno pari a quella delle carte tradizionali. L’uovo di colombo per gli ondulatori, che comperano a peso e vendono a metro e proprio nel minor peso sta il loro guadagno in questo caso. La differenza di peso, di circa 30 punti percentuali in meno rispetto alla carta tradizionale, si traduce in 30% in meno di carta riciclata usata, di costi energetici o di trasporto. E un margine economico migliore sia per la cartiera, sia per gli ondulatori. L’investimento di 120 milioni di euro, realizzato tra il 2007 e il 2009, ha riguardato sia la macchina continua lunga 200 metri, sia un depuratore estremamente avanzato, strutture murarie e la centrale di cogenerazione. Il coraggio di investire in un momento delicato.
Investire per crescere
Ma i risultati? “Per il momento abbiamo tanta soddisfazione e poco risultato economico – ammette sereno Zago – perché gli start-up sono lunghi e portano via tanto tempo e risorse, ma sono contentissimo di aver fatto questo investimento: penso sia il futuro della carta. Ed è pienamente in linea con la nostra filosofia di gruppo, che è di non fermare mai la ricerca di rinnovamento sia nel prodotto sia nella qualità. Questa voglia di reinvestire nel gruppo, che non ci ha mai abbandonati, è proprio il fattore che ci ha fatto sempre crescere. Le cartiere hanno parecchie necessità, ma quella primaria è di essere sempre all’avanguardia, anche se questo comporta dei costi enormi. Costi che fanno paura ed è giusto che un imprenditore si preoccupi, ma dovrebbe preoccuparsi ancora di più se rimanda gli investimenti di un anno. Dovrà investire ancora di più e ha perso un anno dei frutti di quegli investimenti. Che se sono ben ponderati, non tarderanno ad arrivare. In Italia purtroppo siamo molto in ritardo con gli investimenti in cartiera e dobbiamo recuperare il tempo perduto in innovazione.
Mobili di cartone
A proposito di ricerca e innovazione, un altro dei progetti su cui sta lavorando il gruppo Pro-Gest è la realizzazione di mobili usando unicamente carta riciclata. Un muovo modo di intendere carta e cartone: non più solo imballaggi e contenitori per i prodotti, ma complementi di arredo originali ed economici. I primi mobili prodotti in cartone dal Gruppo sono stati presentati qualche mese fa nella Cartiera alla presenza dell’architetto giapponese Shigheru Ban, “mago” delle opere realizzate in cartone riciclato, dai mobili alle abitazioni. E hanno visto la luce “sul campo” in occasione della fiera Anuga di Colonia, il più importante appuntamento europeo per il food & catering. L’intero stand di Cuboxal, l’azienda di Pro-Gest che produce imballi per alimenti (cartoni per pizze, soprattutto), è stato realizzato interamente in cartone ondulato ricavato da carta riciclata: dai tavoli alle sedie, sino ad arrivare alle pareti dello stand. “Crediamo in questa attività – spiega Bruno Zago – e contiamo di produrre molti prodotti in cartone ondulato, dalla singola sedia all’intero stand fieristico. Abbiamo molte richieste che provengono dal mondo dei mobili e di quello delle esposizioni e rileviamo comunque un forte interesse. Sicuramente è una nicchia, ma è anche una grossa opportunità di visibilità per il cartone ondulato. Ed è una visibilità che il cartone ondulato si merita proprio”.
Tutti i tasselli di Pro-Gest
La prima azienda del Gruppo, fondata nel 1973 da Bruno Zago, è stata lo scatolificio Trevikart, ancora oggi una salda società operante nel triveneto per grossi gruppi industriali. La famiglia Zago nel che tutt’oggi, forte di un’esperienza più che trentennale, annovera tra i suoi clienti i gruppi industriali più importanti del Triveneto. Nel 1984 viene fondata la Ondulato Trevigiano, con uno dei primi ondulatori in tutto il Veneto per la fabbricazione dei fogli di cartone ondulato. L’impianto si fa notare soprattutto per la robustezza del cartone, usato in genere per imballaggi industriali. Tre anni dopo Zago si concentra sulla costituzione di Plurionda, azienda di Zero Branco (sempre nel trevigiano) che produce in uno stabilimento di 20.000 metri quadrati cartone speciale, microonda e microtriplo. Oggi produce anche cartoncino con spessore di 0,7 mm. Nello stesso anno fonda Unioncart, specializzata in scatole fustellate di cartone ondulato, di qualsiasi dimensione e a più colori. Il 1988 è l’anno in cui Bruno Zago decide di produrre da se la carta che usa per i suoi scatolifici e ondulatori. A un’asta pubblica compera Cartitalia di Mesola (FE), una cartiera da tempo chiusa e in degrado. Dopo la ristrutturazione, Pro-Gest è in grado di integrare verticalmente il ciclo produttivo dalla carta, al cartone e poi al packaging. Nel 1992 è la volta di Cuboxal, società specializzata nella produzione e nella commercializzazione di scatole per la pizza. Una parentesi tra una cartiera e l’altra. Nel 1996 il gruppo acquisisce infatti la Cartiera di Carbonera di Camposampiero (PD) per incrementare la produzione della materia prima per i suoi ondulatori e per la vendita sul mercato. Investe molto e questa cartiera produce oggi carta per ondulatori, prevalentemente da copertina, di alta qualità e carta tissue per uso domestico. Due anni dopo Pro-Gest si espande ulteriormente comprando sia la cartiera di Tolentino sia quella di San Giuliano, subito sottoposte a riammodernamento per portarle in linea con le esigenze del mercato europeo. Nel 2004 Bergapack dà al gruppo la possibilità di fare imballaggi in cartone ondulanto pesanti da esterno. Infine, nel 2005 la famiglia Zago rileva due impianti storici e prestigiosi per la produzione di carta, la Cartiera di Voghera (Pavia) e la Cartiera di Villa Lagarina, in provincia di Trento.
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