Alchimie d’artiere

Grafiche dell’artiere sforna stampati di alto livello che si contraddistinguono per gli effetti speciali. Per queste “alchimie” l’azienda è meta dei creativi di tutta Italia.

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Per il dizionario Garzanti l’artiere è “chi esercita un’arte, artigiano”. Per gli editori e le agenzie pubblicitarie di tutta Italia l’artiere è Gianni Gamberini, che nel 1977 ha fondato Grafiche dell’artiere per stampare in bilico tra arte, artigianato e nuove tecnologie pubblicazioni di qualsiasi genere, dal libro d’arte all’invito della maison di moda, dalla presentazione dell’agenzia pubblicitaria alle monografie. Ha fondato l’azienda con un obiettivo preciso: stampare con cura artigianale e macchine modernissime, e fare lavorazioni così particolari che pochi altri sanno fare. Non a caso il motto di Grafiche dell’artiere è “stampare bene è un’arte”. Lo show room dell’azienda di Bentivoglio, vicino a Bologna, è una piccola bottega delle meraviglie nella quale sono esposte quelle che Gamberini definisce “le nostre alchimie”. Ci sono volumi con la copertina che richiama un muro grazie alla povere di marmo mescolata con gli inchiostri e la tela, libri di pochi centimetri in corpo 3 per un regalo aziendale, calendari in cui convivono la stampa a secco, quella a caldo, il polipropilene, il gommato, le fustelle al laser e le cuciture fatte con robuste macchine da cucire. C’è un catalogo realizzato per un’azienda che produce piastrelle in ceramica che si ispirano alla natura e al sughero. E quel catalogo riporta le immagini delle piastrelle che si rifanno al sughero su sughero vero. Quasi più realistico il catalogo delle piastrelle stesse. “Per fare questo catalogo – spiega Gianmarco Gamberini, figlio di Gianni e responsabile delle vendite e del marketing nella società – abbiamo stampato dieci tinte di ceramica in quadricromia su sughero. Una lavorazione davvero molto particolare, che ci ha impegnato molto perché il cliente voleva che la sua pubblicazione richiamasse esplicitamente un’idea forte della natura”. Alchimie, appunto. E c’è un ufficio tecnico che lavora a pieno ritmo per sperimentare tecniche speciali per stampare su tutti i tipi di carta: laminata, madreperlata e metallizzata. Ma anche su materiali particolari, come plastica, seta, tela, fintapelle, gomma, magneti, lega di piombo, fibre di carbonio, corteccia, paglia, alluminio, materiali olografici. Le tecniche di stampa? Esacromia, vernici UV lucide, opache e perlescenti, inchiostri sensibili al calore e alla luce. Anche profumati, volendo. Nello stabilimento di Bentivoglio si fa tutto: prestampa, stampa nelle divisioni digitale e offset, e confezione. Vediamo con ordine i vari reparti.

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Prestampa

Alle Grafiche dell’Artiere di solito i creativi arrivano con idee molto particolari. A volte troppo. Ma alla fine, messe a confronto le idee molto spesso innovative di agenzie ed editori con la loro fattibilità tecnica, che nell’Artiere è per fortuna molto ampia, il prodotto arriva sempre in stampa. In questa fase i team dei Gamberini (oltre a Gianni lavora in azienda la moglie e il figlio Gianmarco) valuta il lavoro, fornisce consulenza tecnica su formati, materiali e lavorazioni speciali. Inizia la solita e immancabile trattativa sul preventivo, visto che anche i clienti più prestigiosi non esitano a tirare sul prezzo. E’ il gioco delle parti, che quasi sempre però si traduce in una commessa vera e propria. Perché i prezzi delle Grafiche dell’Artiere non sono quelli degli stampatori di grandi numeri, ma sono adeguati alla qualità fornita. E poi certe lavorazioni sono in pochi a farli, e anche gli altri non le regalano. “C’è ovviamente una corsa al ribasso – spiega Gianni Gamberini – ma si salvano i lavori che sono in pochi a fare come noi, che richiedono una grande capacità di ingegnerizzazione, di organizzazione. Anche il cliente che non bada a spese tratta per ridurre i costi, ma alla fine un accordo si trova sempre”.

Trovata l’intesa, l’ufficio tecnico di Grafiche dell’Artiere esegue un campione in bianco nei formati e materiali richiesti e preventivati. A questo punto, e ovviamente stiamo parlando delle lavorazioni più particolari, il committente “veste” graficamente il campione in bianco con una grafica su misura. Si capisce che con questo modo di procedere è difficile che il risultato finale fornisca delle sorprese. Anche perché, come servizio aggiuntivo a richiesta, l’azienda prima di mandare in stampa offset uno stampato in alta tiratura fa una pretiratura che può essere anche di una decina di copie nelle macchine del reparto digitale, che vedremo più avanti. In questo modo il cliente si trova nelle mani un prodotto praticamente uguale a quello che sarà stampato in grossi volumi e ha la possibilità di fare gli ultimi ritocchi. Nel reparto di prestampa si fanno scansioni di fotocolor, diapositive e altri materiali. In caso di necessità ci sono esperti di fotoritocco, impaginazione e imposizione, anche se quasi sempre la veste grafica viene fatta dai committenti. In questo reparto si fanno anche i Cromalin, le ciano e l’incisione delle lastre. Tra le attrezzature vediamo all’opera uno scanner Celsis 6250 a cilindro, uno scanner Fuji Lanovia piano, Digital Cromalin 50 x 70 per prove colore certificate, Ctp Luxel VX9600 automatico a tecnologia Violet (può utilizzare lastre polimeriche e ha varie possibilità di retinatura stocastica, plotter Epson 9600 per stampe fino a 110 x 1500 centimetri e plotter HP1055CM per stampa ciano colore. C’è anche un Ctf Luxel f-9000 dual laser con possibilità di retinatura stocastica, perché per certe lavorazioni particolari il computer to plate non consente il controllo completo che offre la buona vecchia pellicola. “La pellicola è ancora necessaria quando dobbiamo sovrastampare per avere un registro perfetto” dice Gamberini. Il software usato per la conversione da RGB a esacromia è Esko Graphics.

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La stampa offset

Passiamo quindi al reparto di stampa offset, dove non mancano macchine modernissime ed altre più datate, ma convertite in modo da fare lavorazioni particolarmente ricercate. In tutto ci sono due macchine da stampa a sei colori, una macchina a cinque colori e una a quattro colori. La parte del leone la fa la Man Roland 706 a foglio, in grado di stampare a sei colori più vernice in formato 70 per 100. Sono dotate di lettore densitometrico CCI. Stesso lettore sensitometrico è montato sulla stampante a cinque colori, che è una Man Roland 705, sempre a foglio. Così come è una macchina a foglio, ma a quattro colori, la Man Roland 704, che ha anche la possibilità di girare il foglio automaticamente stampando due colori in bianco e due colori in volta in un unico passaggio. Infine c’è l’Aurelia 700 Elite UV, convertita per stampare a sei colori più vernice in formato 70 per 100. “Questa macchina – sottolinea Gianni Gamberini – stampa molto bene ed è dotata di un ottimo impianto di raffreddamento, per cui il foglio è sempre a bassa temperatura e non vengono introdotti inquinanti nella stampa. Si tratta di una macchina da stampa ancora ottima, oltre che per la stampa UV, per le tirature non elevatissime”.

E’ grazie a questo reparto, assieme a quello delle finiture che vedremo più avanti, che Grafiche dell’Artiere produce stampati che vanno oltre alla stampa tradizionale: stampe serigrafiche con profumazioni, termosensibili con glitter e luminescenti, plastificazioni opache, lucide, drip-off, laminature e goffrature, stampa con termo rilievo.

La stampa digitale

Cinque anni fa è stato aperto anche un reparto di stampa digitale, alle Grafiche dell’Artiere. Non solo per fare business, come abbiamo scritto precedentemente, ma per fornire un servizio aggiuntivo ai clienti per i quali poi si stampa sul serio in offset. E’ stato aperto cinque anni fa perché il digitale a ogni buon conto non si può ignorare e, anche se per le grandi tirature non è il caso nemmeno di considerarlo, per gli impieghi di pretiratura a cui viene riservato dall’Artiere e per le piccole produzioni si rivela molto utile. E’stato attrezzato senza risparmi: due macchine da stampa a dati variabili, una per la stampa in quadricromia e una per la stampa in bianco e nero, dotata di fascicolatore e cucitura con punto metallico direttamente in linea. Il modello a quatto colori è una Nexpress Kodak Heidelberg, mentre quella a un colore è una Digimaster Kodak Heidelberg. Nel reparto digitale anche taglierina, plastificatrice, confezionatrice Wire-O, cordonatrice, incellophanatrice. Insomma, abbastanza per una stamperia nella stamperia. Un investimento che ha già dato un ritorno? “Più che produrre un’utile immediato – dice Gamberini – il reparto digitale ci consente di fornire un grosso servizio ai clienti, che hanno ampiamente dimostrato di apprezzarlo. A volte abbiamo acquisito nuovi clienti proprio per il digitale, che comunque può avvantaggiarsi di tutte le lavorazioni presenti nell’allestimento, la legatoria interna: stampa a caldo, a secco, cuciture con le macchine da cucire e così via…”.

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L’allestimento

Ed eccoci finalmente al reparto di allestimento, dove trovano completamento le alchimie dell’Artiere. “Noi siamo forti nella legatoria speciale, mentre per quella industriale ci appoggiamo a fornitori esterni” precisa Gianni Gamberini. Qui si fanno lavorazioni di cartotecnica per fustellatura, incollatura di astucci, scatole ed espositori e così via. Ma queste sono le cose banali, perché il reparto si trova a suo agio nelle lavorazioni speciali: confezione a punto metallico, spirale metallica Wire-O, cucitura a filo a zigzag per lavori che simulano le cuciture del mondo della moda, taglia e cuci, rivettature, ma anche lavorazioni manuali di particolare complessità, come quando si tratta di fustellare di fino, arrotondare angoli (magari per alloggiare un elastico che fa parte integrante della finitura) e forare. Qui l’attrezzatura sembra più vissuta, ma in grado di svolgere adeguatamente i suoi compiti. “Possiamo anche montare il Wire-O in tre parti staccate, per nobilitare lo stampato, anziché usare una linea intera che a volte è molto pesante” spiega Gamberini.

Girando per il reparto vediamo una Wohllemberg per taglio lineare con luce di 115 centimetri, programmabile e con alimentatore e scarico automatico Baumann. Della stessa marca un tagliacarte da 80 centimetri, mentre è della Imperia Rabolini la platina fustellatrice con metti levafogli automatico e dispositivo per stampa a caldo a piori (oro argento, colori pastello…) e per stampa a secco e a rilevo. C’è anche una piegatrice automatica MBO a tasche, in grado di fare quattro o sei pieghe a finestre in formato 68 per 100. Completano le attrezzature una raccoglitrice a punto metallico Theisen Bonitz con dieci stazioni e quattro teste per punto Omega standard e punto Omega da 7 millimetri, una cordonatrice piegatrice automatica Petratto per carte con grammatura fino a 450 e una stazione semiautomatica Rilecart per confezione a Wire-O da 80 centimetri di luce massima. All’opera anche tutta una serie di macchine da cucire professionali. In questo reparto passano tirature da 1.000 a 10.000 copie e oltre.

Ma ci sarà stata una richiesta impossibile da parte di aziende che si rivolgono a Grafiche dell’Artiere proprio per la sua capacità di trasformare in oggetti di carta la creatività più sfrenata. “Di impossibile non c’è capitato nulla fino a oggi”, dice Gianmarco Gamberini dopo averci pensato un po’. “Magari si arriva a qualche compromesso per conciliare creatività e fattibilità tecnica, ma alla fine i clienti hanno un prodotto che rispecchia l’idea originale”.

L’Atlante Cromatico

Grafiche dell’Artiere fornisce ai suoi clienti più affezionati uno strumento di lavoro che si rivela estremamente utile: un atlante composto da 124 tavole cromatiche, suddivise in due raccolte (per carta microporosa e per carta macroporosa). Nella stampa la resa cromatica è uno degli elementi principali per la valutazione qualitativa del prodotti finito, e l’Atlante in questa ottica è fondamentale per la scelta dei colori nella fase progettuale di un prodotti. Viene anche venduto a chi non è cliente di Grafiche dell’Artiere, a 90 euro a volume. In arrivo anche un nuovo atlante cromatico per il processo di stampa a sei colori.

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Moreno Soppelsa è un giornalista e fotografo con competenze nella diffusione di contenuti nei nuovi e vecchi canali, dalla carta stampata ai social media, dai siti Web alle App.

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